COPERTURA ANTI-BATTERIOSI KIWI (italia)

Category
Antigrandine, Antipioggia, Frutteti
About This Project

Uno dei problemi più diffusi per la coltivazione dell’Actinidia è quello della batteriosi o cancro batterico causato da Pseudomonas syringae, malattia segnalata per la prima volta in Giappone nel 1989 e arrivata in Italia nel 1992 nel Lazio. In Emilia Romagna la malattia è segnalata in provincia di Ravenna e in in Veneto in provincia di Treviso sopratuttto su Actinidia Chinensis.

Lo sviluppo di questo batterio è ovviamente influenzato dalle condizioni climatiche e ambientali delle coltivazioni. E’ importante la cura dell’irrigazione, cercando di eliminare tutti i ristagni idrici e l’eccessiva umidità anche attraverso potature che consentano un buon arieggiamento dell’impianto. L’impianto con il sistema a elastici “tramp” è sviluppato proprio tenendo a mente queste caratteristiche. Si compone di un classico telo antipioggia fissato a delle funi longitudinali mediante degli elastici agganciati a raggio.
Il sistema è così flessibile con gli elastici che fungono da ammortizzatori contro il vento e permettono alla grandine e alla neve di scaricare.
Nel progetto in questione è stata installata anche la rete antigrandine che sostanzialmente ha l’effetto di smorzare il vento ed avere quindi una funzione protettiva.
Quando aprire e chiudere i teli? A questa domanda ancora non ci sono risposte certe. Una forte componente agronomica sostiene l’utilità di avere i teli aperti durante i primi mesi dell’anno mentre non serve affatto in tarda primavera ed estate. Molti invece concordano nel ritenere indispensabile l’effetto serra durante tutto l’anno.
Di certo il microclima che si forma dentro l’impianto è perfetto per il kiwi. Con una temperatura che a parte i primi metri vicini alle capezzagne, è di alcuni gradi inferiori all’esterno.
Il problema principale di questi impianti è la loro stabilità, l’effetto “vela” è molto consistente e più accorgimenti sugli ancoraggi vengono presi e migliore è la resistenza della struttura. Ogni palo intermedio ha una ancora propria, mentre i laterali sono costituiti da trivelle molto lunghe e di base importante.

Il sistema “Tramp” ha delle varianti personalizzate a seconda dei terreni e delle zone di applicazione. E la progettazione avviene sempre sulla base di una analisi di fattibilità dell’impianto.
In condizioni di forte vento e di esposizione questa struttura viene sconsigliata. Mentre in caso di neve i test effettuati confermano la capacità di resistere alla stessa.

Il nostro cliente Sig. Bittante testimonia comunque una certa soddisfazione dell’installazione con nessun segno di malattia, ottima circolazione d’aria, praticità nelle operazioni quotidiane, velocità di apertura dei teli con risparmio delle ore di lavoro.